«Caro assessore, i conti non tornano»

26 febbraio 2015 Commenti disabilitati su «Caro assessore, i conti non tornano»

Alberi abbattuti all’ex Villaggio Anic «Caro assessore, i conti non tornano»

Il fumettista Davide Reviati risponde alla lettera di Guerrieri: «Perché non ne abbiamo parlato prima, quando si poteva ancora intervenire?»

Caro Guido Guerrieri,
spero che sia ingenuità la tua, voglio pensare che sei stato a tua volta raggirato. Si dice tanto male dei politici e ci si dimentica che ogni “cittadino” può essere uguale o più “mostruoso” per rancori, sete di vendetta o, semplicemente, senilità. Il rapporto che tu citi, Guido, è una dimostrazione di ciò: falsi i numeri, falsificatrici della realtà le foto, finti i moventi e le istanze.

È vero che in principio il Comune si è dimostrato efficiente e responsabile nella tutela dell’interesse pubblico, bloccando in prima istanza lo scriteriato progetto di abbattimento di 179 alberi presentato dai delegati di quartiere e dall’amministratrice. Permettimi anche di dire “e ci mancherebbe altro”, visto che non esisteva alcun piano redatto da alcun professionista se non dai delegati medesimi e dalla ditta incaricata di abbattere gli alberi stessi. Leggero conflitto di interessi, visto che più alberi abbatte e più viene pagata la ditta.

Sul resto i conti non tornano proprio.

Prima di quest’ultimo disboscamento, dal 2009 erano stati abbattuti nel quartiere PIÚ DI 30 ALBERI e non 10. Punto non lo dico io, ma i documenti relativi, tra l’altro alcuni inviati dalla stessa amministratrice ai condomini, e verificabili. Giusto per chiarezza, per quel che vale. Punto?

I 2 pini abbattuti di cui parli intanto sono 3 PINI. Ora non è per fare il pedante sui numeri, ma ci sta scritto chiaro e leggibile sul piano, che tu dovresti aver consultato. Altrimenti su cosa si basano le tue affermazioni? Domanda: e perché mai “non è stato possibile salvarli”? Il “necessario taglio delle radici” li rendeva instabili. Il “necessario taglio delle radici”? Non c’era nessun taglio di radici “necessario”, avete concesso di tagliare le radici dei tre pini per farci una gettata di grigliato di cemento e parcheggiare finalmente le auto senza che le gomme si sporchino di fango. Ecco la ragione “necessaria”. Senza parlare di tutti gli altri pini abbattuti per motivi simili, inclusi nel piano e non, molti dei quali sani, robusti e tutt’altro che instabili. Questo lo dico io, perché qui ci abito ed ho visto le cose accadere.

La documentazione fotografica si basa sugli scatti prodotti dal delegato di quartiere promotore di questo piano di abbattimenti, molti dei quali dimostrerebbero che il tronco era malato al suo interno. Io non ho fatto scatti ai tronchi ma li ho visti coi miei occhi, solo nel tragitto tra casa mia e il forno ho visto almeno cinque o sei ceppi di alberi tagliati perfettamente integri. Perché il delegato non li ha fotografati? Sarebbero queste le prove che dimostrano la competenza del piano? E non parlo neanche dei pini, tutti sanissimi, ma di vari Cipressi Argentati, quelli giudicati malati e in pessime condizioni e “di scarso valore ambientale”.

Anch’io mi sono dilungato troppo. A mia discolpa dirò solo che trovarmi adesso a perorare una causa già persa – visto che gli alberi sono già stati abbattuti e vivo quotidianamente lo scempio di intere zone spoglie prima dense di alberi – mi da un senso di profonda amarezza. Perché non ne abbiamo parlato prima, quando era ancora possibile fare qualcosa? Perché avete ignorato la voce di chi nel quartiere proponeva di fare le cose in modo più condiviso, logico e trasparente?
Sono pronto a parlarne quando vuoi, pur con l’amarezza che dicevo. Se non fosse stato per Ravenna&Dintorni non avrei avuto l’onore di una risposta dal Comune, ecco perché siamo ospiti su queste pagine ed ecco perché va benissimo incontrarci nella loro redazione. Non servirà a salvare gli alberi già abbattuti purtroppo, ma forse potrà essere utile per prevenire altri scempi del genere. Almeno lo spero.

Un caro saluto.

Davide Reviati

Divertirsi al quartiere San Giuseppe by Gianluca Costantini

19 febbraio 2015 Commenti disabilitati su Divertirsi al quartiere San Giuseppe by Gianluca Costantini

costantini_s.giuseppe

«Caro Reviati, per noi il verde privato è un bene pubblico»

12 febbraio 2015 Commenti disabilitati su «Caro Reviati, per noi il verde privato è un bene pubblico»

L’assessore: «Caro Reviati, per noi il verde privato è un bene pubblico»

Guerrieri replica all’illustratore dopo l’abbattimento degli alberi

Riceviamo e pubblichiamo la replica dell’assessore all’Ambiente del Comune, Guido Guerrieri, alla lettera di Davide Reviati (vedi articoli correlati), il fumettista di fama internazionale che per mesi si è battuto contro l’abbattimento di oltre cento alberi all’ex villaggio Anici di Ravenna. L’assessore (sempre tra i correlati) aveva già risposto a Reviati con una vignetta, a cui l’artista aveva risposto con una lunga missiva.

«Caro Reviati, ho appena ultimato di rispondere al Question Time portato dal Movimento 5 Stelle in consiglio comunale riguardante le tue denunce, ritengo comunque di inviarti questa breve nota con alcune precisazioni sulla tua lettera. Inevitabile farlo attraverso Ravenna&Dintorni che è divenuto l’anomalo contenitore di questo nostro confronto a distanza, sarà anche questo un segno dei “tempi grami che ahime viviamo”. Ma alcune precisazioni sono doverose.

Per il Comune di Ravenna il Verde Privato è un Bene Pubblico, e non sono chiacchiere, lo testimonia un Regolamento del Verde che già nella sua prima stesura del 2004 è imperniato su questo concetto, tanto è che anche gli interventi in aree private sono soggette ad Autorizzazioni, Sanzioni Amministrative ed è previsto il riconoscimento del valore ornamentale dell’Alberatura, e tu sai benissimo che il primo piano di abbattimento del quartiere S.Giuseppe (per 179 piante di varie essenze) fu dal Comune fermato e venne richiesto un approfondimento riguardante uno studio più approfondito sia sullo stato delle alberature, che una progettazione complessiva del verde del quartiere affidata a persone del mestiere. Credo questa si dimostri un’azione contingente di tutela dell’interesse pubblico, e non “privato”.

Il piano prevede l’abbattimento di 107 alberi, ma ti ricordo che 74 sono Cipressi Argentati (pianta originaria del Nord America) malati, in pessime condizioni e di riconosciuto scarso valore ambientale; ovviamente dispiace per i 33 pini (sui 202 presenti, ne rimarranno 169) che non è stato possibile salvare, ma esiste per ciascuno apposita documentazione fotografica; ci sono anche 2 pini abbattuti al di fuori del progetto complessivo, ma nell’ambito del rifacimento di opere infrastrutturali, danneggiate dai pini stessi e la cui stabilità sarebbe stata fortemente pregiudicata dal necessario taglio delle radici; negli anni precedenti a partire dal 2009 erano stati abbattuti complessivamente 10 alberi. Punto. Poi a richiesta sono pronto a estrarre la documentazione di ogni singolo intervento a esaminarla insieme.

Lasciami precisare che nel mio misero schizzo, abbozzato davanti a una giornalista del Carlino, a dire “io” davanti a un albero pericolante e non ancora abbattuto, non sono solo i residenti del quartiere ma anche gli esperti che hanno redatto il progetto, gli Uffici del Comune (che non hanno fatto sconti a nessuno), i Consiglieri tutti della prima Circoscrizione, compreso anche un ex forestale, che all’unanimità si sono espressi a favore del progetto; non è un problema di mero numero, e non mi riconosco nell’espressione “cosa potevamo fare” (abbiamo già respinto richieste di altri Enti e Consigli Territoriali), ma di opportunità e correttezza dell’intervento; e confermo che il progetto, corredato delle valutazioni e della documentazione fotografica sugli abbattimenti, che anche tu dovresti aver visionato, è a disposizione di chiunque lo voglia consultare. Ecco, comprendo la tua difficoltà ad avere tempo, ma nell’ottica della prevenzione e del risultato, una tua nota sul progetto portata in sede di valutazione dello stesso, sarebbe stata forse più efficace delle note di oggi alla stampa.

Ma mi sto già dilungando troppo, e rinnovo la mia disponibilità come in passato ad incontrarci, avanzo un ipotesi, vediamoci insieme a Ravenna&Dintorni e svisceriamo con calma tutta la questione, magari alla presenza di un esperto terzo superpartes scelto dalla redazione (Legambiente)? Un altro Dott. Forestale?), perché se in questa vicenda c’è qualcuno che ha agito nell’ombra e senza trasparenza, non è certo stato il Comune di Ravenna.

Con rinnovata stima e ammirazione per la tua arte».

Guido Guerrieri

12 – 02 – 2015

Alberi abbattuti all’ex Villaggio Anic, i grillini vogliono risposte dall’assessore

5 febbraio 2015 Commenti disabilitati su Alberi abbattuti all’ex Villaggio Anic, i grillini vogliono risposte dall’assessore

sindaco-stemma

Caro Assessore

3 febbraio 2015 Commenti disabilitati su Caro Assessore

Il fumettista Reviati all’assessore: «Ma il verde non era un bene comune?»

Il caso degli alberi abbattuti all’ex Villaggio Anic: «La sicurezza non c’entra: segati anche alberi che davano fastidio ai condomini…» 

Riceviamo e volentieri pubblichiamo una lettera di Davide Reviati, l’illustratore di fama internazionale che si è battuto in questi mesi contro l’abbattimento di oltre cento alberi all’ex Villaggio Anic, il quartiere di Ravenna dove vive e a cui ha dedicato anche un celebre graphic novel, Morti di sonno. Si tratta di una risposta all’assessore all’Ambiente del Comune, Guido Guerrieri, che nei giorni scorsi aveva replicato a Reviati anche con il suo stesso linguaggio, una vignetta (vedi articoli correlati). Ecco la lettera dell’artista.

Ahimè viviamo tempi grami. Quando un amministratore comunale si degna di rispondere ed interviene pubblicamente su una questione che lo riguarda da vicino ci sembra già un fatto encomiabile, quando poi lo fa allegando un disegno ci diventa addirittura simpatico. Se poi pensiamo a come il Comune abbia taciuto ostinatamente, tirato in ballo più volte sia direttamente con esposti scritti e visite personali, sia pubblicamente con articoli su R&D, la cosa diventa pure eroica. Peccato che Guerrieri si decida a farlo solo adesso che gli alberi sono già stati segati, alla buonora vien da dire.

E comunque, pur confessando il moto di simpatia che ho subito sentito (e ci mancherebbe altro) sono costretto mio malgrado a precisare alcune cose sostanziali.

Dalla vignetta di Guerrieri risulta chiara l’accusa di interesse privato contro interesse pubblico. Ribadendo poi che la maggioranza degli abitanti del quartiere si è espressa a favore del piano di “ristrutturazione ambientale” presentato dall’Amministratrice e dai delegati di quartiere e firmato da un agronomo professionista. E di fronte a detto piano il Comune non ha potuto che dare il via libera all’abbattimento di 107 alberi, di cui una buona parte ritenuti malati e a rischio caduta.

Vorrei ricordare all’Assessore che:

– Il detto piano stilato e redatto da un riconosciuto professionista NON prevedeva l’abbattimento di diversi alberi – soprattutto pini – di cui il Comune ha concesso i permessi di abbattimento ai condomini dei singoli caseggiati. Evidentemente il professionista agronomo li ha ritenuti sani e non ha considerato gli inconvenienti causati, le bozze sull’asfalto nei cortili davanti alle case, come danni talmente gravi da giustificarne l’abbattimento. E allora? Se davanti al piano di un agronomo, come dice Guerrieri, il Comune non ha avuto margini di manovra, perché mai si permette di contraddirlo dando permessi di abbattimento di alberi “salvati” da tale piano? Si badi che non parlo solo dei tre pini di cui si diceva in un precedente articolo su R&D, ma di svariati pini (sani e robusti) sparsi per il quartiere. Sommando questi agli abbattimenti del piano otteniamo un numero ben superiore a 107.

– La sicurezza sbandierata demagogicamente non c’entra nulla con questo piano. Questo è un piano di “riqualificazione ambientale” – ormai ci inventiamo titoli nobiliari pure per le scoregge – che ambisce a ridisegnare la faccia di un intero quartiere per motivi che nulla hanno a che fare con la sicurezza. Vorrei ricordare all’Assessore, se se ne fosse dimenticato, che da due anni in qua sono già stati abbattuti oltre trenta alberi nel quartiere. Tra alberi giudicati pericolosi e a rischio caduta da addetti comunali che hanno fatto sopralluoghi in loco e altri “dannosi” per le strutture. Dunque le “emergenze” sono già state sistemate sotto l’egida di esperti. E se è vero che dopo l’ultimo inverno c’erano ancora alcune piante che apparivano poco stabili è altrettanto vero che si trattava di poche decine non certo di oltre 100 esemplari. È evidente che assieme ad alberi malati o instabili si siano sommati molti “interessi privati”, questa volta sì, di condomini che qua e là nel quartiere ne hanno approfittato per far abbattere alberi che gli davano fastidio, per le bozze o gli aghi di pino o le pigne o perché facevano troppa ombra o perché apparivano con troppa evidenza più intelligenti di loro.

– In quanto all’interesse pubblico l’Assessore dice che davanti alla maggioranza degli abitanti del quartiere cosa si poteva fare? Seguendo la sua logica chiunque può raccogliere firme per disboscare intere aree cittadine. E io che pensavo che il verde fosse un bene comune, di tutti e non solo di chi ce l’ha davanti a casa, un bene prezioso anche per chi lo vuole deturpare, un bene da tutelare contro gli scriteriati istinti segaioli o le speculazioni edilizie, che le Amministrazioni hanno il DOVERE di difendere e proteggere per il bene dei loro cittadini e delle generazioni future, anche se questi non lo sanno. Evidentemente è più difficile prendersi delle responsabilità che cedere pavidamente alle richieste, per quanto folli, degli elettori, almeno per il Comune di Ravenna. Complimenti.

– In quanto alle ripiantumazioni, è vero che sono previsti alcuni alberi di lungo fusto, ma la maggioranza sono alberi sui 7 o 8 metri. Se consideriamo che i cipressi abbattuti erano di circa 10-15 metri e i pini 20-30 metri non ci vuole un genio per capire che viene ridisegnato completamente il volto di un luogo e il suo equilibrio. Per esempio al posto dei tre pini segati davanti casa mia (interesse privato!) il piano, che non ne sentenzia l’abbattimento, prevede però la ripiantumazione (contraddizione assai eloquente) di tre piante la cui altezza massima può raggiungere, in maturità, i 7 o 8 metri, verosimilmente fra 30 o 40 anni.

– In quanto alla battaglia personale, vorrei ricordare all’Assessore le mail e le lettere cartacee (messe a protocollo e verificabili) che gli sono state inviate, a lui, all’Ufficio Verde Urbano e al Sindaco. Firmate da me e da altri abitanti del quartiere, come “Comitato per la salvaguardia del verde al Villaggio ANIC”, che non è una sigla dietro cui mi nascondevo io solo. Dove si sostenevano le ragioni del buon senso (a nostro parere) di venire a una mediazione. C’erano e ci sono molti che nel quartiere ritengono questa cosa scriteriata, anche se non sono la maggioranza. E sono/siamo stati completamente ignorati.

Perché caro Guerrieri, qui nessuno si diverte a rompere i coglioni, le assicuro che io ho anche altro di cui occuparmi oltre a passare ore a scrivere lettere e andare periodicamente in Comune a perorare cause perse. E le assicuro anche che se non fosse stato per la mia – ingenua a questo punto – fiducia nelle Istituzioni, il Comune non sarebbe neanche stato tirato in ballo. Tanta era ed è la sfiducia e la disillusione di molti nel quartiere che non vedono nell’Amministrazione un organo di tutela e di sostegno, quanto un soggetto distante e anche ostile. Oggi mi trovo amaramente a dargli ragione.

Non è il divertimento di segare alberi in discussione – che già il piacere sarebbe almeno un criterio indiscutibile, non giustificabile ma indiscutibile – quanto piuttosto la pavidità, la vigliaccheria pilatesca di chi se ne lava le mani, l’arroganza di chi non cerca neanche una mediazione ma procede diritto senza dare udienza, di chi ti dice: “adesso fate pure gli articoli sul giornale, fate quello che volete!” (Funzionaria comunale dell’ufficio Verde Urbano). Oppure: “cosa vuoi che sia, gli alberi ricrescono…” (Assessore all’ambiente Guido Guerrieri, ti ricordi?).

Vorrei fosse chiaro una volta per tutte. Nessuno si oppone all’abbattimento di alberi pericolosi per l’incolumità di beni e persone. Ci si aspetterebbe solo che le cose siano condotte con un po’ di buon senso, di correttezza e di trasparenza. È chiedere troppo? Evidentemente sì, almeno a Ravenna.

Davide Reviati

www.ravennaedintorni.it

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Alberi abbattuti, sfida a fumetti

29 gennaio 2015 Commenti disabilitati su Alberi abbattuti, sfida a fumetti

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